- La morte del cigno
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- A.Rieu : Il silenzio
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Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto.
Canto per dopo il tuo profilo e la tua grazia.
L’insigne maturità della tua conoscenza.
Io canto la tua eleganza con parole che gemono
e ricordo una brezza triste negli ulivi.G.Lorca
Alle ore 11,30 di oggi 06/01/2016, giorno dell’Epifania di Nostro Signore, Rita è salita alla casa del Padre ed ora riposa serenamente fra le Sue amorevoli braccia.
Sono convinto che sia il giorno in cui è avvenuto questo evento, sia che fossi la sola persona presente ad assistervi, non siano una casualità, ma dovuti ad un preciso disegno divino, quasi un doloroso e intimo regalo a due persone che si sono amate per tutta la vita coniugale, nella gioia e nelle avversità: di ciò ne sono grato a Dio.
Cara Rita, che tristezza infinita e che solitudine hai lasciato nel mio cuore!
Sono qui accanto a te e ti guardo, per imprimere indelebilmente nella mia mente il tuo bellissimo volto, cui la morte, quando hai esalato l’ultimo impercettibile respiro, quasi fosse un lieve battito di ali di una farfalla, ha restituito la dolcezza e serenità che mi avevano folgorato la prima volta che ti avevo visto e che erano durate fino al giorno in cui eri stata colpita dalla terribile ed incurabile malattia che ne aveva alterato le sembianze, causa le indicibili sofferenze cui sei stata sottoposta.
Non avendo più lacrime da versare, al momento non mi resta che raccogliermi in preghiera, accompagnato dalle struggenti note de “Il silenzio”, che generalmente viene suonato quando si onorano gli eroi caduti nel compimento del proprio dovere: tu sei stata una di quelli.
Ciao amore mio, il nostro non è un addio ma un arrivederci !
“Non omnis moriar multaque pars mei vitabit Libitinam”